Dipingere il mare

Dipingere il mare

domenica 24 aprile 2011

Pubmed: mai più senza! (Assigment 6)

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/

Direi che il titolo sia sufficientemente esaustivo... Pubmed, un comodissimo motore di ricerca (con la semplicità di utilizzo di google) che è indubbiamente indispensabile nella formazione di ogni studente di medicina e nell'aggiornamento dei medici professionisti.
Come tutti i motori di ricerca una parola, o addirittura una frase ti apre un mondo di pubblicazioni su riviste scientifiche.
Chiaramente la ricerca può e deve essere il più mirata possibile e per questo basta "giocare" con i Limits che spaziano dal tipo di articolo, alla lingua a "sottogruppi".
Per questo reputo che questo motore di ricerca sia di indubbia utilità.

martedì 19 aprile 2011

Assignment 4

Social bookmarking... bho!
Ci stavo provando, sul serio... poi mentre ero su http://www.delicious.com/ mi sono reso conto che non ci sarei mai più tornato. Non sono riuscito a coglierne proprio l'utilità, per quanto mi riguarda, sia chiaro.
Così ho colto la palla al balzo: "potete anche scrivere le vostre opinioni in merito, ivi inclusi i motivi per cui non vi va."
Fondamentalmente è che penso proprio non mi serva, penso sia adatto a chi deve gestire moli di informazioni non indifferenti. Non per chi, come me usa internet per diletto senza avere siti fissi di riferimento, siti di cui voglio sapere tutto.
Punto a favore è sicuramente il fatto che sia svincolato da qualsiasi mezzo fisico, in quanto rimane tutto in rete.

Bè penso che si sia capito che non la vedo come una cosa adatta a me e, almeno per ora, non saprei proprio come sfruttarla.
Saluti

Assignment 3

Coltivare le connessioni: imposibile ed inutile per quanto mi riguarda.
Impossibile cercare di coltivare qualcosa che cresce da solo, qualcosa che cresce con l'ordine e il ritmo dei rovi di campo. L'entropia aumenta sempre. Le reti aumenteranno, così come il groviglio da esse creato. Sai che ci sono e sai anche che non potrai mai conoscerle tutte. Molto kantiana come cosa, l'uomo che prende conoscenza dei limiti della sua conoscenza.

Urge un cambio di punti di vista: cogliere il generale e non il particolare. Guardare tutto dall'esterno senza soffermarsi sui dettagli, almeno non su tutti. Solo su quelli che meritano di essere seguiti, quelli che ti conducono, come un maestro saggio e taciturno, ad un miglioramento.

Lo spostamento delle relazioni sociali in rete è un argomento quanto mai attuale, vantaggioso per certi punti di vista, deleterio per altri. A dire il vero,non sono ancora  ben riuscito a capire quale dei due aspetti prevalga sull'altro. Per questo non mi esprimerò!

domenica 17 aprile 2011

Il punto della situazione .

Ricordarsi così, di avere un blog, può essere traumatico.
Sopratutto se tra poco più di 24 ore hai un esame di anatomia, se tra poco più di un mese hai istologia e se in tutto questo vuoi continuare ad avere una vita sociale.
Ma c'è di peggio, sicuramente.
Peggio è rendersi conto che sono le 10.38 di mattina e sei ancora a letto, anzichè da qualche parte a ripetere O,I,A di qualche maledetto muscolo!
Quindi, adesso, impegnerò tutto me stesso per vincere la forza di gravità (pari circa a 10 G) che il letto esercita su di me.

giovedì 17 marzo 2011

Primavera

Riaffiora, sospinge la vita,
pur indugiando a tratti
forse per stringere ancora a sè
una fugace presenza,
trattenerla più del concesso,
riconoscerla allo sguardo, all'incedere,
mormorando appena un nome,
alito che si dissolve nei profumi rinnovati,
intenerisce il ricordo, irretisce l'anima
nel tempo in cui il pensiero
misura la distanza, contempla l'assenza,
ancora trasale al silenzio.

domenica 13 marzo 2011

Giro, rigiro
mi alzo.
E' scomodo persino scrivere.
Per questo,
smetto.

venerdì 11 marzo 2011

Toh, un fungo!

Direi che sia chiaro, oramai, che non sono in grado di impormi di fare le cose.
Prendiamo il titolo, ad esempio, parla di funghi no? Bè di scrivere di funghi ora proprio non mi và. Magari fra tre righe si, magari no. Chi vivrà vedrà, come diceva quello là con la chitarra.
(....)
Nel frattempo sono passati dieci minuti dieci e forse, dico forse, potrei anche scrivere qualcosa sul fantasmagorico mondo dei miceti!
Urrà!
(Chiaramente sono consapevole che questa cosa mi sta facendo perdere anche quel briciolo di dignità che potevo pensare di avere. Vabbè.)

Uhm, vediamo... Oggi potremmo parlare di...
....
Ah! Il terribilissimo, brutale e mortale Amanita Muscaria!  :s

(Okei, sono perfettamente conscio che il nome fa pensare a un simil-sterco ricoperto di insetti volatili poco gradevoli, ma questi sono dettagli.)

Evidenti sintomi di avvelenamento da Ammanita Muscaria
Forse vi sarà capitato di vedere questo sgradevolissimo fungo in qualche documentario scientifico del calibro di "Biancaneve e i sette nani", "La bella addormentata nel bosco" e "Il fantastico mondo dei funghi" (monologo di 198 min. da me autoprodotto).
Come avrete capito stasera trattiamo abbiamo a che fare con un pezzo grosso del regno dei funghi, quasi alla pari del "dio" porcino che perchè no, potrebbe anche essere inteso come una blasfemia.
Per il curriculum vitae dell' Amanita Muscaria, annoveriamo il "magico" (svelato il trucco!) avvelenamento di Biancaneve, la secolare morte apparente della Bella addormentata e, secondo alcuni, il profondo sonno durato tre giorni di Gesù, il sedicente figlio di dio (porcino?).
Chi ha avuto la Fortuna di seguire il corso di Biologia sarà a conoscenza degli effetti tossici dell' alpha-ammanitina: morte apparente, e immediato allestimento di un funerale con tanto di principe azzurro al capezzale.
Quindi, almeno che non abbiate sette pratici nanetti pronti a salvarvi la vita state lontani dai funghi con i puntini rossi!

Sono mortificato, ma dovrò porre fine a questo tragicomico post.
Mi scuso posticipatamente per le blasfemità ivi contenute, ma i post vengono scritti da i miei autori quindi non mi ritengo responsabile di nulla.
Ogni riferimento a fatti, cose, luoghi, funghi e persone è puramente casuale.
                                                                                                                        Con micosi, Tom

giovedì 10 marzo 2011

Locanda Almayer

Bè come promesso anche oggi cercherò di conquistarvi con un pezzo tratto dal libro Oceanomare...
L'idea mi è venuta perchè una amica nonchè collega (quella pissana di VoRterra, per intenderci), mi ha "suggerito" di cambiare sfondo.
Assolutamente no.
Ed è per questo che ho deciso di provare a dare una spiegazione del perchè sul vostro schermo, quando entrate in questo fantastico blog, appaia questo rudere, con le pareti scrostate da chissà quanto tempo.
E' proprio questo che mi ha colpito: il tempo...si, il tempo!
Non potrei mai riuscire a dire da quanto arranca in queste condizioni questo muro scalcinato.
Potrebbe essere lì da decenni e decenni, potrebbe essere lì da sempre, potrebbe essere lì per sempre oppure, potrebbe essere lì solo per chi ne ha bisogno...

“Non so come hai fatto a trovarmi. Questo è un posto che quasi non esiste. E se chiedi della locanda Almayer, la gente ti guarda sorpresa, e non sa. Se mio marito cercava un angolo di mondo irrangiungibile, l’ha trovato. Dio solo sa come hai fatto a trovarlo anche tu.
Poi sono arrivata qui. E questo non è facile da spiegare. Questo è un posto dove prendi commiato da te stesso. Quello che sei ti scivola addosso, a poco a poco. E telo lasci dietro, passo dopo passo, su questa riva che non conosce tempo e vive un solo giorno, sempre quello. Il presente sparisce e tu diventi memoria. Sgusci via da tutto, paure, sentimenti, desideri: li custodisci, come abiti smesssi, nell’armadio di una sconosciuta saggezza e di un’insperata pace. Riesci a capirmi? Riesci a capire come tutto questo sia bello?
E’ un modo di perdere tutto, per tutto trovare."

mercoledì 9 marzo 2011

One day, one mushroom!

A grande richiesta parte il progetto "Un giorno, un fungo"! yeeeeeeeeee
Saranno contenti i miei amorevoli compagni di corso, così potranno continuare a darmi del "campagnuolo" praticamente a vita!
Comunque. Questo progetto nasce il 9 marzo 2011 con l'intento di divulgare il sapere "micotico" a voi tutti.
L'idea sarebbe quella di trattare un fungo al dì (cosa che potra essere attuata per uno, massimo due giorni), così, nel caso vi trovaste mai nei pressi dell' Appennino Tosco-Emiliano sapreste quali miceti potrebbero potenzialmente farvi tirare il calzino e quali no.
Chiaramente non sarà arrivato nessuno a questo punto, ma io continuerò a scrivere un po' perchè mi pare brutto lasciare le cose a metà e un po' perchè non so che cazzo fare! (si potrà dire cazzo sul blog?? Facciamo di si,cazzo!).
Scusatemi ma ora è il momento del preambolo dedicato interamente a quell'essere di nome Giulia Scocchera, che scredita sempre le mie capacità di classicista: Fungo e il latino fungus (da cui fungi) si accostano al greco σπόγγος o σφόγγος (spóngos o sphóngos), "spugna" e all'armeno sunk, da un tema mediterraneo dalla iniziale interdentale (cfr. anche fīcus, gr. σῦκον, sŷkon e arm. thuz).Ogni altra etimologia (come quella secondo cui fungus significherebbe "portatore di morte") è da considerarsi popolare. 

Su, su...arriviamo a noi! Il fungo del giorno è... (rullo di tamburi!!)... il classico, intramontabile Poooorrrcììììnooo!!
E' chiaro che se mai deciderete di andare nel bosco alla ricerca di porcini, tornerete a casa dopo ore e ore di camminata frustrati, insoddisfatti e... a mani vuote!
Questo è dovuto alla natura subdola e infame del porcino, che tende a camuffarsi, con il suo colore brunito, tra le foglie di castagno, di quercia o di chissàchediavolodipianta.
Soluzioni a questo misfatto ce ne sono di svariato tipo, tra cui:
- Mandarci la Nonna;
-Andare a comprarli (previo mutuo biennale) e montare una messinscena per stupire gli amici campagnoli (è risaputo che sui cittadini non sortisce alcun effetto);
-Seguire la Nonna di qualcun altro nel bosco (vedi punto 1), tramortirla e rubarle tutti i funghi (indubbiamente cruenta ma altresì efficace);
_Chiedere a Giovanni Rana dove prende tonnellate di porcini per fare i suoi schifosissimi ravioli.

Dopo avervi illuminato con gli svariati metodi di raccolta, per toccare veramente il fondo vorrei concludere con una spassosissima (?) barzelletta sui porcini:

Lui: "Arf, arf!! Spogliati bella funga!"
Lei: "Porcino!"

Grazie a tutti (...e si, se ve lo state chiedendo sto andando a vergognarmi nell'angolino.)

Un po' di musica...

Tanto per essere coerente, inizio già da ora a postare cose che non c'entrano assolutamente nulla con il libro, però vabbè il mio progetto è andato a meretrici dopo 10 minuti. Non c'è male.

Blog?!

"Un blog!? E su cosa faccio un blog??"
Mmm... questo pensiero mi ha assillato per ben.... -ehm-... 15 minuti?
Poi la risposta era lì, sul suo polveroso scaffale: Oceanomare uno dei libri più emozionanti e travolgenti che io abbia mai letto...così mi sono domandato: "Perchè non fare un blog (visto che non ho la sbatta di studiare per i quiz) su questo libro?" con l'auspicio, chissà, che magari qualcuno possa restarne colpito e magari finisca anche col leggerlo.
Così, ogni giorno, posterò qualche pezzo e qualche frase dell libro cercando di coinvolgere il mio numeroso (?) pubblico.
Mi sono annoiato da solo. Au revoir

Umanità

Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi.
E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno - capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume
- immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio.
Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita.
E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare.
Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano.
Basterebbe la fantasia di qualcuno - un padre, un amore, qualcuno.
Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare.
Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.